Martedì 20 aprile si è svolto un incontro con suor Elisa Kidanè, missionaria comboniana sul tema: “Le donne protagoniste dei racconti della resurrezione. Quale protagonismo della donna nella Chiesa di oggi?

Viene proposta la registrazione integrale dell’incontro, della durata di 1 ora e 20 minuti.

YOUTUBE – Connessi con la Testimonianza – suor Elisa Kidanè, missionaria comboniana

Di seguito viene riportata una poesia scritta da suor Elisa per Agitu.
Agitu, lieve il tuo nome
come quel sorriso
perenne
che dona al tuo volto
traccia d’immortalità.
Impossibile dimenticarti.
La tua risata
fresca e cristallina
risuona
sulle montagne trentine
e fa eco al belare
delle tue caprette,
e fa memoria
di una storia infinita
e racconta di quel sogno
che tu,
quasi fosse un presagio,
avevi chiesto
non fosse calpestato.
Narrarti,
stringe il cuore
e obbliga a chiederci
dove è finita la nostra
umanità.
Hai scelto di fare la
pastora,
lavoro duro, umile,
nascosto e solitario.
Un lavoro ereditato
dal tuo amato popolo.
Un mestiere di pochi,
ancor meno di poche.
Non l’hai rubato
a nessuno.
Anzi,
hai ridato valore
a valli
quasi dimenticate,
e vita
a capre
in via d’estinzione.
La tua felicità
sovrabbondava
e come a prolungare
quella gioia
che ti saltellava dentro
hai chiamato
la piccola tua azienda
La capra felice.
Doveva essere
l’inizio di una avventura
con capitoli inediti.
Qualcuno però
mal sopportava
tutta questa felicità
fatta di lavoro, di sudore,
di fatica.
Ma più insopportabile
era che lo facevi tu
esile donna
venuta da lontano.
A prevalere è stata
ancora una volta
l’arroganza del maschio.
Agitu,
non temere
non cadremo
nella retorica
che ad ucciderti sia stato
un immigrato…
come te.
Quasi che questo
attenuasse la gravità
del gesto,
o il dolore.
Ad ucciderti
è stato un uomo.
Il problema è questo,
non il colore.
Agitu,
dal nome dolce
e dal sorriso perenne,
quando sentiremo
il dolce scampanellio
di un qualsiasi gregge
sentiremo
l’eco della tua risata
fresca e cristallina
che risuona,
ancora oggi,
tra le montagne trentine
e non solo.
L’eco
continuerà a narrare
la tua storia infinita
e ci ricorderà
quel sogno che tu,
quasi fosse un presagio,
avevi chiesto
non fosse calpestato.
Continueremo a ricordarti
perché il tuo sogno
si realizzi
ma tu
Agitu,
esile e coraggiosa donna
aiutaci a ridare vita
a questa umanità
in via d’estinzione.
Elisa Kidane
(Ecappa 2021)