È il titolo che abbiamo scelto per la Festa dell’Oratorio 2019 e lo abbiamo trovato leggendo la lettera scritta dal nostro vescovo Lauro alla comunità trentina lo scorso mese di giugno (Come goccia).
Condividiamo anche noi il desiderio di avere nella nostra vita delle amicizie che durano anche con il passare degli anni, abbiamo bisogno di fondare la nostra esistenza su valori come l’accoglienza, la condivisione, il servizio, sentiamo che l’amore non può essere a termine, neppure la morte lo può interrompere…
Questo slancio di speranza ci accompagni quest’anno, nel ricordare chi non c’è più ma soprattutto nel confermare che la vita va spesa per gli altri, solo così si realizza in pienezza.
Riportiamo qua sotto le parole del vescovo Lauro Tisi.

Buona festa

L’uomo vorrebbe non essere mai cancellato dalla terra dei viventi. Il “per sempre” abita il cuore di ognuno di noi. Chi si avventura nell’amicizia non la pensa mai a termine. L’innamorato non contempla l’abbandono. Molti custodiscono gelosamente per tutta la vita le ultime parole dei propri cari.
Il meglio della nostra esistenza non ha una data di scadenza. Non è rintracciabile nel conto economico o nelle performance professionali, ma ha i connotati di un volto presso il quale ti percepisci custodito e amato e al contempo di essere tu stesso motivo di gioia e di festa per altri.
L’anelito all’incontro con l’altro, con grande sorpresa, in più di un caso non è fermato nemmeno dal tradimento.
Con questo intimo desiderio possiamo scrutare la realtà con occhi nuovi, senza paura del futuro, senza rimpianti del passato, senza adagiarsi nel “si è sempre fatto così”. Diversamente, si corre il rischio di essere risucchiati nel vortice della negatività e di perdere la capacità di sognare.

Lauro Tisi, dalla lettera alla comunità “Come goccia”